PERCHE’ SI’: Seasons

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Parliamo di Seasons, un gioco che si sta facendo notare in tutto il mondo. E a ragione, perché di carne al fuoco ce n’è…

Ci troviamo di fronte ad un fantasy, molto più incline al fiabesco che non al medievale/epico che spesso appassiona il pubblico maschile; questa è una carta che ben rende l’appeal di ciò che incontrerete in questo magico gioco…

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il concetto di fondo è una sfida fra maghi che si affrontano in un torneo lungo tre anni, per dimostrare chi sarà il prossimo arcimago. Idea già sentita, ma sappiate pure che sarà una sfida senza “attacchi” “ferite” o “avversari abbattuti”.

Potremmo dire che ogni mago sfiderà gli altri in un duello di maestria nel gestire e incanalare l’energia magica! Il gioco, pur non prevedendo battaglie, è tutt’altro che pacifico, pieno di effetti che influenzeranno gli altri giocatori (e di bastardate da attivare al momento giusto); tuttavia questa ambientazione che stempera il conflitto diretto esprime bene l’atmosfera incantata che aleggia su tutto il gioco.

CORNICE: Seasons è un gioco sia tattico che strategico basato su gestione di carte, dadi e energie magiche. Ottimale in 2 giocatori per aumentare il controllo e ridurre la durata, è appetibile fin dalla prima partita ma è senza dubbio un gioco per esperti. Conoscere le carte è importantissimo per il draft di inizio partita che strutturerà tutta la vostra strategia: presenta alea ma presenta anche diversi strumenti per imbrigliarla o ricorrere a piani B. Dunque un gioco che si svela davvero se lo si gioca per decine di partite.

La grafica e la componentistica sono da impatto sicuro sul tavolo, che in una partita si contraddistingue soprattutto per i coloratissimi e grossi dadi e il disco centrale.

Seasons 10-3-2012

Bando alle ciance, entriamo nel sistema di Seasons!

Ogni sfidante in questo gioco dovrà in primo luogo prepararsi al torneo, allestendo un repertorio di magie (carte potere) cui avrà accesso in ciascuno dei tre anni; fatto ciò, inizierà il torneo stesso, dove i giocatori gestiranno di mese in mese e di stagione in stagione le proprie energie magiche e i propri cristalli. Queste permetteranno di invocare carte potere sempre più forti, con cui salire sempre di più verso il titolo di arcimago!

Il gioco è molto lineare e scorrevole, ma essendo ricchissimo di sfaccettature, combo e carte, si lascia esplorare nel corso di diverse partite. Ma in cosa consiste in sostanza?

In Seasons troviamo un ibrido fra un card game e un gestionale che implementa le caratteristiche di entrambi. La prima fase di gioco è quella più strategica, in cui bisogna scegliere oculatamente quali carte tenere per il futuro e quali lasciare oltre che attribuirle ai 3 anni di gioco, ancor prima di iniziare le azioni vere e proprie.

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Questo è per alcuni aspetti il vero core del gioco. Le prime volte “quel che esce esce”, ma quando si vorrà tornare a mordere e aggredire il gioco, lo si farà con lo spirito di dare il giusto peso a ogni singola carta che ci passerà fra le mani. E, come in ogni buon card game, quando si riesce a infilare una carta dietro l’altra in partita si ottengono combo esaltanti!

Fatto il “bagaglio magico”, inizia il torneo, scandito dalla plancia dell’avanzamento delle stagioni, che oltre a fungere da segnatempo ci illustra per ogni stagione i tassi di cambio favorevoli fra energie e cristalli (punti vittoria).

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Ad ogni round infatti, i giocatori avranno le energie dei 4 elementi da gestire: queste possono essere utilizzate per invocare le carte potere precedentemente scelte oppure possono essere convertite in cristalli, preziosi a fine partita. Sta solo alla saggezza del mago decidere come investirle.

Il tempo si sa, muta ed è capriccioso. Ecco quindi che ogni stagione ha i suoi rispettivi dadi delle stagioni, che ad ogni turno ci svelano quali energie possiamo guadagnare e se possiamo incanalarle in cristalli (sempre secondo il tasso di cambio descritto in plancia), oltre ad eventuali punti e carte extra secondo l’imperscrutabile volere del fato.

Questi elementi sono naturalmente più vicini al gioco di natura gestionale, e rendono Seasons una interessantissima via di mezzo fra il tipico gioco di carte (dove molto dipende dall’esito della pesca dal mazzo) e il gioco di gestione risorse (che appassiona per la sua armonia e ampiezza di scelta – ma spesso non permette colpi di mano o spettacolari interferenze)

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Seasons riesce molto bene a infondere leggerezza e meraviglia ai giocatori, ma trasmette loro anche l’euforia di una partita giocata con aggressività e voglia di vincere, vedendo sul tavolo i propri risultati.

L’andamento, come detto, è snello ed essenziale e il turno si gioca velocemente, tuttavia richiede ai novizi un impegno maggiore rispetto a un titolo “leggero“. Occorre imparare a leggere le carte, i dadi, e a fare un buon draft (la scelta delle carte) di inizio partita, cosa che richiede alcune partite.

La grafica in questo senso inganna un po’, facendo pensare a un giochino light fantasy, ma Seasons è un giocone eccellente sia per appassionati di gestionali, di sistemi che quindi permettono ripieghi e pianificazione, sia per chi è avvezzo ai giochi di carte, a sequenze e combo per moltiplicare i propri risultati.

Da un punto di vista tecnico, ci sono due punti che voglio mettere in luce subito per chi sta iniziando a giocare:

1 – Non sottovalutare le carte: le 9 carte che a seguito del draft iniziale costituiranno il tuo Grimorio saranno la maggioranza delle carte che avrai a disposizione in partita. In diversi casi, a differenza dei card game puri, non avrai modo di pescarne altre. Sbagliare la preparazione all’inizio quindi può comportare stagnazione in gioco, soprattutto mentre gli avversari viaggiano spediti. E’ importantissimo non inciampare all’inizio.

Il Draft iniziale (e non le combo giocate) mi sembra il punto più alto che questo gioco raggiunge nel suo lato cardgame, in quanto richiede di saper cogliere immediatamente le sinergie fra le carte e proiettarsi in avanti per valutare come sarà possibile attuare i propri piani. Da lì in partita dovrete fare delle scelte coerenti con la direzione scelta dalle carte attribuite. Avrete bisogno di molte energie per attivare dei poteri? Oppure puntate a cristallizzare molto? o ancora volete invocare tante carte potere? I dadi possono permettervi tutte queste strade, ma dovrete saper prendere quelli giusti per andare dove vi serve.

2 – I Bonus personali sono una preziosissima risorsa: ogni giocatore può, per un massimo di 3 volte e al prezzo di alcuni punti, avvalersi di preziosissimi bonus pensati proprio per offrire una strada in più laddove altrimenti si resterebbe impantanati. Ad uno sguardo superficiale sembrano bonus non particolarmente significativi, ma con un pizzico di esperienza si capisce che sono ben pensati e coprono un po’ tutti i bisogni che si possono avere.  

Questo invece mi sembra il punto più alto di Seasons nella sua natura “gestionale”, proprio per il fatto che il loro uso è facoltativo e bilancia un prezzo da pagare alla possibilità di cavarsi d’impaccio quando serve… per chi riesce a leggere la situazione. Più ci ho giocato più ho apprezzato questo accorgimento. 

Perché si? Seasons è un gioco fortemente caratteristico e caratterizzato. Ha un sapore tutto suo, e si fa gustare volentieri. Sì dunque per avere quel pizzico di pepe dato da un gioco di carte, e sì per l’aver combinato l’idea delle carte allo scorrere del tempo, il quale è un fattore che si sente tanto nel suo determinare lo “sblocco” delle carte successive fra quelle selezionate a inizio partita.

Ulteriore pregio, in diverse partite spalleggiate da un buon draft, è la spirale esponenziale che si imbocca, dove nel primo anno si comincia ad accumulare potere e si giocano carte tutto sommato semplici, avanzando di pochi punti e gradualmente; nel secondo anno si mette la quarta e si viaggia in crescendo, e al terzo anno si ha ormai la possibilità di rovesciare una bella serie di carte e azioni che fanno fare punti a cascata.

In questo Seasons mi ha veramente appagato, dandomi l’idea di un vero mago che gareggiando in un lungo torneo si risveglia e diventa sempre più potente, con una crescita vorticosa e potente. Davvero notevole la coerenza del sistema nel combinare le due nature “gioco di carte” e “gestionale con plance” – per me un titolo imprescindibile nel bagaglio di un appassionato di giochi moderni.

Seasons, di Régis Bonnessée, 2-4 giocatori.

Durata: 60 minuti ca

Prezzo: sotto i 45 euro (disponibili al momento due espansioni intorno ai 20 euro ciascuna).

Sapore complessivo… ha quel non so di che di meraviglioso e fatato 😉

Seasons può anche essere giocato online su boardgame arena

Qui un utile spunto strategico su questo ricchissimo gioco (consigliabile dopo qualche partita di rodaggio…)

 

2 pensieri su “PERCHE’ SI’: Seasons

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