PERCHE’ SI’: Targi

 

Targi è un gioco per due estremamente interessante. I gamer più appassionati lo conoscono, apprezzano e consigliano – tuttavia rimane meno noto di alcuni suoi colleghi mainstream come 7 Wonders Duel. Ma proprio come Duel, Targi vanta fra gli accaniti la fama di essere uno dei migliori giochi “compatti” per due, e io stesso lo considero un must have in una ludoteca di coppia (sentimentale o anche ludica).

Inquadriamo ora il target e poi partiamo a esplorare questo titolo!

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Il gioco apparecchiato: non molto materiale, ma la griglia di carte non riesce comunque a stare in un tavolino troppo piccolo. Per essere un compatto dunque richiede un po’ di spazio.

Definisco Compatti quei giochi che sono fondamentalmente contenuti in una scatoletta. Alcuni possono essere dei fillerini o party game (Dobble, Qwirkle), mentre altri sono dei piccoli gestionali o giochi di carte ben sviluppati, aventi componentistica contenuta (Machi Koro, Venerdì, Citadels, Oh My Goods!). Possono dunque essere un po’ di tutti i tipi: il discriminante è che abbiano una scatola piccola (con Targi parliamo di una spanna), materiali composti per lo più da gettoni e carte e poco spazio richiesto per giocare. E naturalmente un regolamento semplice e lineare che però dia un risultato longevo e profondo.  Continua a leggere

PERCHE’ SI’: Splendor

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Splendor: un gioco che ha fatto parlare di sé e non poco. Candidato a diversi premi nel corso del 2015, è un titolo che quantomeno per me si è lasciato dietro “il suo anno ludico”  per entrare a far parte di quei titoli che sono da portafoglio di una ludoteca in assoluto.

Considero dunque Splendor un titolo da primissima linea, che va immediatamente a inserirsi nella mappa orientativa al mondo dei giochi da tavolo (idea di cui parlerò in seguito).

Che abbiate già giocato o meno qualche partita a questo titolo, con questa recensione avrete una prospettiva in cui inquadrare meglio questo gioco Continua a leggere

PERCHE’ SI’: Catan

Quando ci troviamo di fronte a un evergreen, una pietra miliare e quasi una istituzione come i Coloni di Catan nel mondo ludico viene da chiedersi; “ma cosa altro ci sarà bisogno di dire?”

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Praticamente il gioco che ha lanciato in tutto il mondo lo “stile” tedesco, legato ai giochi di durata contenuta, snelli e con regolamenti non puntigliosi, una forte impronta gestionale e l’assenza di tema bellico/conflittuale. Se siete gamer, tutto questo lo sapete già.

Se invece state entrando nel mondo dei boardgame, potreste ancora non conoscere questo capolavoro. Naturalmente ne avrete sentito parlare da tutto e tutti, quindi nessuna dimostrazione ulteriore richiesta. Vediamo quindi che cosa troverete e che cosa aspettarvi dai Coloni di Catan. Continua a leggere

PERCHE’ SI’: Patchwork

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Patchwork, il filler (titolo breve e poco impegnativodi Uwe Rosenberg che negli scorsi mesi ha fatto tanto parlare di sé, compresa la menzione al prestigioso Spiel des Jahres, il premio tedesco per il Gioco dell’Anno. Il gioco è davvero semplice e intrigante, un rompicapo leggero ma da non prendere alla leggera (per chi non lo sapesse, Rosenberg è nell’olimpo degli autori di giochi lunghi, complessi e spaccacervelli…) Continua a leggere

PERCHE’ SI’: Carcassonne

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Carcassonne è un altro pezzo di storia del gioco da tavolo moderno. Famosissimo, vendutissimo e anche innumerevolmente espanso, è uno di quei sempreverde che fanno centro. Funzionano, catturano e… si rigiocano sempre volentieri.

Il gioco (fuor di espansioni) è semplicissimo… A partire da una tessera centrale ogni giocatore nel suo turno pesca una tessera raffigurante un paesaggio, la colloca adiacente ad un’altra già sul tavolo e in modo congruente. Se vuole, ci colloca sopra uno dei suoi lavoratori (ognuno ne ha 7). Fine. I lavoratori danno punti in base all’elemento su cui sono collocati (strada, città, monastero o campo) e a quanto questo è ampio. Quando uno di questi elementi viene completato, si ottengono punti e si riprende il proprio lavoratore in mano. Eccezione sono i campi, che se ben giocati possono fruttare molti più punti MA non permettono di recuperare il proprio lavoratore, che resta così vincolato fino a fine partita. Continua a leggere

PERCHE’ SI’: Ticket to Ride

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CORNICE: Un titolo che è un pilastro; ovunque giochiate, troverete qualcuno che vi cita o suggerisce Ticket To Ride, e per buoni motivi. E’ un introduttivo, davvero quattro regolette abbordabili anche a chi non ha mai saputo dell’esistenza di un gioco da tavolo. E’ però un introduttivo che ha il raffinato pregio di essere sfidante e stuzzicante anche a chi ama giochi di maggior impegno. Per questo lo definisco un sempreverde.

Il motivo è presto detto: ambientazione ferroviaria, si tratta di fare il maggior numero di punti collegando tratte ferroviarie coi propri trenini, su di un tabellone che può raffigurare il Nordamerica, l’Europa o l’Asia. Semplice e grazioso, accattiva sia ragazzi che ragazze (ed è una importantissima leva, per un gioco leggero, predisporre al giusto stato d’animo; colori, grafica, illustrazioni e materiali accattivanti -l’estetica- invogliano chi non segue attivamente i giochi a voler provare…) Continua a leggere